Contesto

L’attività antropica, in termini di realizzazione ed esercizio di un qualsiasi progetto, esercita impatti complessivi, diretti e indiretti, sulla salute della popolazione oltre che sull’ambiente, le valutazioni propedeutiche alle autorizzazioni del caso devono tenere in opportuno ed analitico conto tutti i fattori di pressione e di quelli potenzialmente soggetti a impatti ambientali con particolare riferimento alla popolazione e alla salute umana.

L’effetto conseguente all’accezione “potenzialmente esposti” non è assolutamente di poco conto poiché riposiziona il processo di valutazione dalla stima dell’entità dell’impatto al concetto più articolato e complesso di rischio conseguente all’esposizione a determinati fattori di pressione ambientale. In tale scenario, sebbene il sistema della ricerca, nazionale ed internazionale, sia ragionevolmente avanzato, occorre dotarsi di un modello integrato di gestione dei processi di conoscenza, condivisione, informazione e partecipazione che consenta di acquisire un quadro chiaro e ben delineato dello stato di salute delle popolazioni alla luce dell’attuale livello di esposizione ovvero di quello conseguente alla realizzazione ed esercizio di nuovi interventi/progetti.

Il quadro normativo europeo e nazionale, che ha ultimo punto di riferimento nel DLgs. 104/2017 (recepimento della Direttiva 2014/52/UE), fornisce una visione non più scindibile, anche a livello procedurale, del binomio Salute-Ambiente, richiamando e definendo, in particolare, i passaggi essenziali per una corretta valutazione di impatto ambientale che integri l’impatto sulla salute umana di progetti sottoposti a VIA.

Il Ministero della Salute ha incaricato l’Istituto Superiore di Sanità, per ottemperare a quanto prescritto dal succitato decreto, di redigere le linee guida per la Valutazione d’Impatto Sanitario (VIS) nelle Valutazioni d’Impatto Ambientale (VIA) di specifici impianti industriali (numero 19/9 dei Rapporti ISTISAN).

Le linee guida licenziate rispondono alla necessità di indicare una procedura utile a colmare le lacune lasciate nel testo della Direttiva europea rispondendo alla necessità di garantire la protezione della popolazione e della salute umana nell’ambito di una VIA.

Obiettivi

Nell’ambito delle azioni messe in atto dalla regione Basilicata per approfondire i potenziali effetti delle pressioni ambientali sulla salute delle popolazioni si inserisce lo Studio LucAS “Lucani tra ambiente e Salute”, finanziato con le compensazioni ambientali derivanti dalle estrazioni petrolifere. La Giunta Regionale di Basilicata con Delibera n. 2021/00590 del 21/07/2021 ha approvato uno Schema di Accordo Quadro tra la Regione Basilicata e le Società Eni, Shell, Total e Mitsui per la stesura e realizzazione del Progetto LucAS attraverso il quale si intende:

  • comprendere l’impatto di differenti pressioni antropiche sull’ambiente e le ricadute che le stesse hanno sulla salute delle popolazioni residenti in Basilicata con particolare attenzione ad alcuni territori;

e perseguire i seguenti obiettivi:

  • Ricognizione degli studi e delle attività sinora condotte relative alla valutazione dello stato di salute della popolazione lucana e tracciare una fotografia dello stato ambientale.
  • Individuazione dei criteri e le procedure per la stesura di linee guida da applicare nelle aree regionali sottoposte a potenziali pressioni ambientali.
  • Realizzazione di un Polo di Ricerca, “diffuso” sul territorio regionale, e di Formazione Professionale dotato di aule multimediali, di ambulatori specialistici, e laboratori Clinici, Chimici, Biotecnologici e Eco-Tossicologici all’avanguardia tecnico scientifica.
  • Formazione professionale specialistica sul tema Ambiente e Salute.
  • Valutazione (tramite studi epidemiologici/ambientali) della qualità dell’ambiente e dello stato di salute di popolazioni esposte a presunta pressione ambientale, favorendo l’implementazione di interventi di prevenzione su target di popolazioni specifiche mirate alla correzione di fattori di rischio modificabili (abitudini di vita) e di valutazione della percezione del rischio.
  • Miglioramento degli interventi di prevenzione del SSN su popolazioni sottoposte a studi di sorveglianza in base a quanto rilevato sperimentalmente tramite programmi di prevenzione specifici e/o miglioramento dell’aderenza di quelli esistenti.

Aree di intervento

  • Aria
  • Risorse idriche
  • Applicazione direttiva nitrati 91/676/CEE
  • Siti contaminati
  • Amianto
  • Rumore
  • Radioattività
  • Campi elettromagnetici
  • Rifiuti e discariche
  • Pollini
  • Desertificazione