Contesto

Il fenomeno delle dipendenze patologiche, da sostanze o da comportamenti (molto spesso leciti e socialmente accettati), rappresenta un problema sempre più diffuso tra la popolazione che può riguardare, in misura diversa, persone di ogni estrazione sociale, in varie fasi della vita, e presenta ricadute riscontrabili in ogni aspetto della vita sociale.

L’attuale andamento epidemiologico del fenomeno, a livello nazionale, suggerisce un quadro caratterizzato da un consumo e un poli-consumo di sostanze (legali e illegali) frequente nelle fasce di popolazione giovanile ma anche da un aumento del cons umo di determinate sostanze e di comportamenti di abuso senza sostanze (GAP, internet addiction ecc.) in segmenti di popolazione tradizionalmente non interessati dal fenomeno (adulti, anziani, donne) con rilevanti costi sociali e sanitari. A riguardo, da alcuni anni, oltre all’uso di sostanze (droghe, psicofarmaci, alcol, tabacco), si va profilando la crescente diffusione di problematiche diverse nelle manifestazioni cliniche, ma per molti aspetti correlate sul piano psicopatologico; trattasi di dipendenze sine substantia che presentano quadri clinici che hanno in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo.

Obiettivi

Attivazione di un sistema di monitoraggio che analizzi i trend e i modelli di intervento più eƯicaci, supportando la programmazione locale e le decisioni politiche. DiƯusione di modelli di intervento intersettoriali e interdisciplinari basati su metodologie evidence-based, come life skills education e peer education, con un approccio diƯerenziato per genere e contesti di vita. I programmi di prevenzione devono essere progettati per adolescenti e giovani, con focus sull’empowerment e lo sviluppo di competenze personali rispetto ai rischi legati al consumo di sostanze e all’internet addiction, soprattutto in contesti extrascolastici.
Inoltre, si ritiene fondamentale attivare programmi di prevenzione indicata per gruppi vulnerabili, come adolescenti, famiglie, donne in gravidanza, anziani e stranieri, con interventi precoci mirati. Va, infine, implementata una strategia di riduzione del danno, attraverso servizi territoriali per le dipendenze e strutture specializzate, come unità di strada e presidi mobili, in coerenza con i nuovi LEA.

Aree di intervento

Le strategie da introdurre nell’ambito della programmazione del presente Piano riguardano, anche nel caso del GAP, la promozione della salute a partire dall’individuo e la creazione di contesti favorevoli a stili di vita sani in un’ottica di intersettorialità e condivisione di obiettivi di salute attraverso:

  • interventi universali di tipo socio-ambientale, quali la riduzione o eliminazione della pubblicità sui diversi “media” e l’allontanamento fisico dei luoghi del gioco da tutti gli spazi di aggregazione giovanile e dalle scuole (che possono richiedere azioni centrali e/o locali);
  • interventi individuali di prevenzione universale, quali percorsi scolastici di potenziamento delle abilità personali (life skills), riconoscimento delle reali probabilità di vincere e media education, al fine di sviluppare abilità di resistenza alla pressione dei media.