Contesto

Già con precedenti PRP, a livello regionale, si è reso necessario mettere in campo un modello organizzativo che permettesse di realizzare la necessaria integrazione tra le diverse attività di prevenzione e il coordinamento delle azioni tra programmi a livello regionale e locale e il raccordo con il livello nazionale.

Con la programmazione del 2020/25, al fine di sostenere le attività e l’avvio del nuovo PRP, che presenta una articolazione in 10 Programmi Predefiniti e 8 Programmi Liberi si intende dare continuità e perfezionare tale modello di governance e armonizzare l’architettura organizzativa collocandola su un livello regionale e su un livello locale.

Obiettivi

  • Monitoraggio e di valutazione del PRP e dei relativi obiettivi e indicatori
  • Coordinamento e monitoraggio delle sorveglianze di popolazione attive (Sorveglianza 0-2 anni, Okkio alla Salute, HBSC, Passi, Passi d’Argento, Sistema di sorveglianza delle IVG)
  • Definizione modello organizzativo di coordinamento e governance a livello regionale e aziendale del PRP

Aree di intervento

A livello regionale, presso il Dipartimento Politiche della Persona – Ufficio Prevenzione sanità umana, veterinaria verrà istituito il Comitato di Coordinamento del PRP che sarà composto dal coordinatore e dal supervisore del Piano Regionale della Prevenzione (già nominati come richiesto dal Ministero) dai responsabili dei Dipartimenti Prevenzione della Aziende Sanitarie e dai referenti di Piano per i singoli programmi (PP e PL) delle Aziende sanitarie nonché dai rappresentanti delle strutture regionali di supporto (ARPAB).

Il Comitato di coordinamento PRP avrà il compito di monitorare lo stato di attuazione dei Programmi e fornire elementi di supporto o/e di revisione per garantirne e facilitarne l’attuazione, inoltre, avrà il compito di pianificare la formazione (seminari, webinar, FAD) e la comunicazione nonché contribuire allo sviluppo di procedure operative e ai processi di valutazione e monitoraggio delle performance che il coordinatore e il supervisore – secondo quanto stabilito dagli indirizzi ministeriali – dovranno documentare anche attraverso l’uso della Piattaforma ministeriale.