Contesto
La prevenzione in edilizia e in agricoltura a livello regionale non può prescindere dal Piano nazionale edilizia che, sulla base dei dati, evidenzia l’urgenza di agire verso una ricorrenza di infortuni gravi e mortali, anche collettivi, derivanti da: macchine e attrezzature di lavoro non conformi ai Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES) e non adeguatamente utilizzate; esplosioni causate da agenti chimici, innescate da cause meccaniche o termiche/elettriche; intossicazione e/o asfissia in luoghi confinati e/o ad atmosfera controllata; esecuzione di lavori in quota; esecuzione di lavori in prossimità di scavi.
Il comparto edilizia vede anche una notevole ricorrenza di malattie professionali originate da agenti fisici, chimici, cancerogeni, biologici, esposizione professionale ad amianto, sovraccarico biomeccanico, posture incongrue e/o movimenti ripetuti all’origine di patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.
I lavoratori esposti in tali settori possono beneficiare di interventi di prevenzione e promozione della salute che, al giorno d’oggi, sono ampiamente condivisi a livello scientifico.
In particolare, le strategie di promozione della salute e della sicurezza nei cantieri edili con una molteplicità di azioni e possono contribuire in modo significativo alla riduzione degli infortuni.
Obiettivi
Aree di intervento
Gli interventi sono basati su strategie ad hoc che coinvolgono Datori di Lavoro, Lavoratori, Medici Competenti, rappresentanti di categoria e sindacali (secondo lo schema di analisi dei dati, azioni informative programmate e mirate, verifica sul campo).
Tra gli interventi specifici per l’agricoltura, si prevedono anche due particolari declinazioni (una relativa al coinvolgimento di alcuni istituti scolastici territoriali e una che preveda il coinvolgimento di lavoratori migranti addetti alla raccolta ortofrutticola) che abbracciano i concetti della Global Health, della Total Worker Health (TWH), della inclusione sociale e della lotta alle diseguaglianze.