Contesto

Lo screening in oncologia si configura come una metodica di prevenzione secondaria rivolta alla popolazione sana (o apparentemente tale), tesa ad individuare la patologia tumorale in una fase molto precoce della sua storia naturale, con l’obiettivo di diminuire la mortalità specifica attraverso la riduzione di incidenza degli stadi avanzati di neoplasia così da renderla, con maggiore probabilità, passibile di un trattamento curativo.

In particolare, per quanto concerne la prevenzione oncologica, le linee di indirizzo nazionali ed internazionali sono incentrate sul rafforzamento della diagnosi precoce di tumori e/o delle lesioni pretumorali mediante la promozione dei programmi di screening per i tumori per i quali c’è evidenza di efficacia degli interventi di popolazione e che sono stati inseriti dal 2001 nei Livelli Essenziali di Assistenza (DPCM 9/11/2001) (cervice uterina, mammella, colon retto).

Ogni Regione deve pertanto garantire ai suoi cittadini l’attivazione di programmi organizzati di alta qualità che prevedano non solo l’offerta attiva e gratuita dei test di screening, ma anche gli eventuali approfondimenti diagnostici, i trattamenti e i follow up.

Obiettivi

  • Garantire una efficace governance regionale mediante l’istituzione di un gruppo di lavoro regionale per le attività di programma al fine di migliorare/ottimizzare la qualità degli interventi in termini di appropriatezza, efficacia equità e sostenibilità;
  • Attivare un capillare sistema di monitoraggio dei dati (reportistica trimestrale)
  • Incrementare la copertura di popolazione aderente ai programmi regionali di screening, e recuperare gradualmente i volumi di attività del 2020 (definizione di criteri di priorità)
  • Implementare le azioni tese ad aumentare i livelli di competenza mediante l’attivazione di specifici percorsi formativi rivolti agli operatori sanitari
  • Potenziare la comunicazione sociale ed istituzionale e l’informazione sia ai cittadini che agli operatori al fine di migliorare l’impatto sulla popolazione e favorire la partecipazione agli screening organizzati.

Aree di intervento

  • Formazione interdisciplinare per gli operatori sanitari dedicati agli screening oncologici;
  • Istituzione delle giornate regionali della prevenzione oncologica (mediante l’utilizzo dei mezzi mobili dedicati agli screening nelle principali piazze dei comuni lucani al fine di aumentare in maniera capillare le adesioni e contestualmente incidere sulla sensibilizzazione della popolazione generale sui temi della prevenzione oncologica.
  • Realizzazione campagna di comunicazione istituzionale sui programmi di screening rivolta ad operatori sanitari e cittadini
  • Interventi intersettoriali di promozione della salute con interventi multiprofessionali finalizzati alla prevenzione primaria e secondaria in ambito oncologicoalla formazione ed aggiornamento degli operatori sanitari.
  • Predisposizione di accordi con organismi nazionali (ONS,ISPRO, GISCI GIDSMA al fine di potenziare migliorare l’andamento dei programmi di screening a livello regionale
  • Attuazione dei protocolli operativi dei programmi al fine di ottimizzare il raccordo anche con i pdta
  • Sostenere la collaborazione tra la rete oncologica regionale e le associazioni interessate attivando forme di collaborazione mirate
  • Interventi rivolti alle donne straniere al fine di incidere sulle disuguaglianze di salute